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National Collaborating Centre for Women's and Children's Health fornisce indicazioni sulla frequenza e sul contenuto dei controlli nel dopo parto per le donne ipertese o che durante la gravidanza hanno sviluppato disturbi ipertensivi [1].
In caso di ipertensione cronica o ipertensione gestazionale è consigliato rilevare la pressione sanguigna ogni giorno per i primi due giorni dopo il parto e almeno una volta tra il 3°e il 5° giorno, oppure secondo indicazione clinica se il trattamento antipertensivo è stato cambiato dopo il parto.
In caso di pre-eclampsia la frequenza delle misurazioni è di almeno 4 volte al giorno durante il ricovero (indagando eventuali sintomi associati), almeno una volta al giorno tra il 3° e il 5° giorno e a seguire a giorni alterni fino al riscontro di valori pressori nella norma.
Continuare la terapia antipertensiva in corso, in caso di terapia con metildopa sospenderla e sostituirla con altro farmaco entro due giorni dal parto per l'aumentato rischio di depressione postpartum.
L'obiettivo terapeutico per l'ipertensione cronica è mantenere i valori di pressione sanguigna <140/90 mmHg.
In caso di ipertensione gestazionale o pre-eclampsia, se i valori pressori dopo parto risultano <140/90mmHg, occorre valutare una riduzione del dosaggio del farmaco, che va necessariamente ridotto a valori <130/80mmHg.
Nelle donne ipertese che non avevano eseguito una terapia antipertensiva in gravidanza il riscontro di una pressione sanguigna ≥150/100 mmHg dopo il parto indica l'inizio del trattamento antipertensivo.
Nelle donne con pre-eclampsia e ipertensione moderata o grave eseguire un controllo dopo il parto della conta piastrinica e delle transaminasi, da ripetere secondo indicazione clinica solo se i valori risultano anormali.
In generale per tutte le donne in terapia antipertensiva occorre programmare un controllo a due settimane dal parto, per le donne con ipertensione cronica è consigliato in quell'occasione rivedere il trattamento a lungo termine.
Eseguire un controllo a 6-8 settimane dal parto: in caso di ipertensione cronica, o comunque se la terapia continua a essere necessaria, occorre programmare l'invio allo specialista; in caso di pre-eclampsia va eseguito un test per la proteinuria, da ripetere dopo tre mesi se positivo, considerando l'invio allo specialista in caso di persistenza dell'alterazione.
I farmaci antipertensivi che, sulla base dei dati disponibili, non hanno dimostrato effetti avversi sul bambino sono nifedipina, labetalolo, captopril, enalapril, metoprololo e metildopa (per quest'ultimo occorre considerare il rischio aumentato di depressione nel periodo postpartum).
Non vi sono sufficienti studi sull'utilizzo materno e la sicurezza nei bambini allattati per amlodipina, bloccanti dei recettori dell'angiotensina II e ACE inibitori diversi da enalapril e captopril.
1. National Collaborating Centre for Women's and Children's Health. Hypertension in pregnancy. The management of hypertensive disorders during pregnancy. London: Royal College of Obstetricians and Gynaecologists, revised reprint 2011
2. Redman CW. Treatment of hypertension in pregnancy with methyldopa: blood pressure control and side effect. Br J Obstet Gynaecol 1977;84:419-26
Data di pubblicazione: 17.04.2012
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